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Un’azienda belga sta trovando un modo per dare una seconda vita ai fondi di caffè, usandoli per coltivare funghi. La PermaFungi con sede a Bruxelles raccoglie circa 2.000 libbre di funghi al mese dai fondi di caffè usati, un progetto che sostiene un’economia circolare, un sistema progettato per eliminare i rifiuti. Anziché lasciare che i fondi di caffè finiscano nelle discariche, il team di PermaFungi va in bicicletta a raccogliere fino a 100 chilogrammi di macinato dalle caffetterie locali a Bruxelles.

I fondi di caffè vengono riportati alla struttura di coltivazione, dove vengono imballati in sacchi con paglia per creare un terreno nutriente per le spore dei funghi. “Un fungo può scomporre i fondi di caffè. Non vede il caffè, non vede i fondi di caffè – vede azoto, idrogeno, ossigeno, carbonio. E userà quella base per ottenere solo ciò di cui ha bisogno”, ha dichiarato Julian Jacquet, cofondatore di PermaFungi.

 

Dopo circa due settimane in una stanza buia e umida, i sacchetti vengono portati in uno spazio più luminoso, dove iniziano a germogliare i funghi. Una volta raccolti, il team consegna i funghi a negozi e ristoranti biologici. È un processo circolare in cui i sottoprodotti vengono riutilizzati anziché sprecati. “L’idea è di recuperare ciò che può avere una serie di qualità, per farne qualcosa”, ha detto Jacquet.

Ogni anno, i bevitori di caffè in tutto il mondo generano circa 6 milioni di tonnellate di fondi di macinato. Nel 2018 l’azienda ha riciclato 39 di quelle tonnellate. Dall’altra parte del confine, a Parigi, lo chef stellato Michelin Simone Zanoni sta anche riutilizzando i fondi di caffé per piatti come i tortelli ai funghi.

Lo chef di Le George riceve i suoi funghi da La Boîte à Champignons, una startup locale che ricicla i fondi di caffè e gli imballaggi in legno.

Per il cofondatore Arnaud Ulrich, il sistema è un ritorno alle vecchie pratiche.

“Il materiale organico, i nostri rifiuti organici, è sempre tornato alla terra attraverso il compost”, ha detto Ulrich. “Anche all’inizio del XX secolo, gli orticoltori parigini raccoglievano escrementi di cavallo e li portavano nelle loro fattorie per coltivare i famosi funghi parigini. Ma l’intera rete è stata interrotta un po’ alla volta. Il nostro compito è ricrearla“.

Molte industrie hanno seguito per secoli una struttura “prendi, produci, smaltisci”, contribuendo ai milioni di tonnellate di rifiuti che finiscono nelle discariche ogni anno. Questo sistema di coltivazione dei funghi mira ad allontanarsi dal processo lineare per tornare verso un modello più circolare. Per PermaFungi, si tratta di ristabilire i cicli naturali. “È come nella natura – ha detto Jacquet – non ci sono rifiuti. I rifiuti sono un’invenzione umana”.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi