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Quando si discute di caffè, il confronto tra Arabica e Robusta è uno dei temi più dibattuti tra appassionati e professionisti del settore. Questi due tipi di caffè si distinguono non solo per caratteristiche botaniche, ma anche per sapore, aroma e metodi di coltivazione. Apprendere come identificarli e valutarli è essenziale per chi desidera approfondire il mondo del caffè. Scopriamone di più grazie alle parole dell’esperto Marco Bazzara, Quality Manager e Direttore della Bazzara Academy.

Come riconoscere l’Arabica e la Robusta

Aspetto dei chicchi:

  • Arabica: i chicchi sono generalmente ovali, più grandi, con una superficie liscia e una linea centrale sinuosa. Da crudi, presentano una colorazione verde chiaro.
  • Robusta: i chicchi sono più piccoli, rotondi, con una superficie più irregolare e una linea centrale dritta. Il loro colore è più scuro rispetto all’Arabica.

Contenuto di caffeina:

  • Arabica: contiene circa l’1-1,5% di caffeina.
  • Robusta: può arrivare fino al 2,5-3%, conferendo al caffè un gusto più amaro e un corpo più pieno.

Sapore e aroma:

  • Arabica: nota per un profilo aromatico complesso, con sentori fruttati, floreali e una dolcezza naturale. La sua acidità è più accentuata, rendendola ideale per caffè di qualità superiore e specialty.
  • Robusta: ha un sapore più deciso, terroso e con una nota amarognola, che può risultare meno gradita a alcuni. È spesso preferita nelle miscele per espresso, grazie alla crema densa e al corpo robusto.

Coltivazione:

  • Arabica: cresce tipicamente ad altitudini elevate in climi più freschi.
  • Robusta: più resistente, può prosperare a basse altitudini e in condizioni climatiche meno favorevoli, facilitandone la coltivazione in diverse regioni.

Come valutare la qualità del caffè

Per distinguere tra Arabica e Robusta e giudicarne la qualità, si considerano vari parametri:

  • Provenienza: le regioni di coltivazione influiscono significativamente sul profilo aromatico. Ad esempio, l’Arabica proveniente da Etiopia o Colombia avrà caratteristiche uniche rispetto a quella coltivata in Brasile. Anche la Robusta ha terroir specifici, ma generalmente presenta meno sfumature.
  • Metodo di lavorazione: le tecniche di lavorazione (naturale, lavato, honey, ecc.) modificano notevolmente i gusti e i profumi del caffè. Un Arabica lavorato correttamente può esprimere al massimo la sua complessità.
  • Torrefazione: la tostatura è fondamentale per valorizzare le caratteristiche del caffè. Un Arabica ben tostato può rivelare dolcezza e acidità equilibrate, mentre un Robusta potrebbe richiedere una tostatura più intensa per attenuare l’amaro.

In conclusione, distinguere tra Arabica e Robusta significa andare oltre la semplice differenza botanica. È un processo che richiede attenzione alle caratteristiche visive, aromatiche, alla provenienza, alla lavorazione e alla tostatura. Che si preferisca un espresso cremoso o un caffè filtro dal profumo delicato, riconoscere e valutare correttamente questi due tipi di caffè arricchisce l’esperienza di ogni appassionato, permettendo di apprezzarne appieno i molteplici aspetti.