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Per gli amanti del caffè, questa bevanda è un vero e proprio rito che accompagna la quotidianità. Spesso sentiamo additare il caffè come una bevanda eccitante, da assumere sempre con moderazione. Anche se è vero che non bisogna esagerare, questa essenza vegetale risulta ricca di sostanze nutraceutiche, utili per la salute del nostro organismo. Cerchiamo, quindi di fare un po’ di chiarezza e distinguere i pro ed i contro del consumo di caffè!

 

 

Partiamo con gli aspetti positivi, evidenziando come il caffè sia una bevanda sorprendentemente ricca in antiossidanti; infatti contiene centinaia di molecole biologicamente attive tra cui composti fenolici (acidi clorogenici, acido caffeico, ferulico e para-cumarico) e melanoidine che hanno una notevole attività antiossidante.
Inoltre è ricco di metilxantine come la caffeina, che agiscono stimolando il sistema nervoso centrale, un blando psicostimolante che migliora soprattutto l’attenzione e lo stato di allerta.
Sull’apparato cardiovascolare, la caffeina, oltre ad avere degli effetti diretti sulla contrazione del muscolo cardiaco è stata associata a una serie di fattori di rischio per la patologia cardiovascolare. Tra questi è stata soprattutto associata all’aumento della pressione arteriosa.

 

Sull’apparato gastrointestinale la caffeina aumenta la secrezione di acido cloridrico e pepsina nello stomaco. Pertanto il caffè non è indicato nei soggetti con gastrite e ulcera. Però la caffeina non causa reflusso gastro-esofageo, gastrite o ulcera nei soggetti sani.
La caffeina in acuto ha un effetto termogenetico nell’uomo, innalzando il dispendio energetico di circa 100kcal. Tale effetto, anche se in modo più lieve, permane anche durante l’abituale consumo di caffè.
Se all’effetto termogenetico si aggiunge anche la proprietà della caffeina di stimolare e migliorare l’utilizzazione dell’energia per il lavoro fisico a partire dai substrati lipidici (i grassi del corpo), risulta chiaro come la caffeina, alle dosi assunte con un moderato consumo di caffè, possa contribuire al mantenimento del peso corporeo e a utilizzare al meglio le fonti energetiche dell’organismo.

 

 

Ma il caffè, come anticipato, può presentare degli effetti negativi, tanto che in passato bere caffè era considerata una cattiva abitudine paragonata all’eccedere nel bere alcol o a fumare. Tuttavia, a differenza di alcol e fumo che sono davvero nocivi per la salute, nel tempo si sono accumulate numerose evidenze scientifiche a dimostrazione che non solo il caffè non fa male (tranne in soggetti con alcune patologie) ma, se consumato in dosi moderate, può addirittura far bene costituendo una buona fonte di antiossidanti. Tale affermazione sembra essere valida anche per il caffè decaffeinato.

Ma quante tazzine di caffè potremmo consumare? Tenendo presente che la quantità di caffeina da non superare è di circa 2-3 mg al giorno per kg di peso corporeo e tenendo presente che una tazzina di espresso o moka contiene dai 40 agli 80 mg di caffeina, il quantitativo di 3-5 tazzine al giorno è quello che permette al corpo di non far accumulare la caffeina ma di metabolizzarla nell’arco della giornata senza avere “effetti dose farmacologici”.