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Stando ad un recente studio condotto dalla Federazione nazionale dei coltivatori di caffè della Colombia la principale sfida che i caficoltori locali hanno dovuto, e devono affrontare è stata quella di impedire la diffusione di un parassita estremamente dannoso per le piantagioni di caffè; la quarantena implementata al fine di arginare il diffondersi del coronavirus, inoltre, ha reso difficile reperire forza lavoro per effettuare il raccolto, e questo potrebbe aumentare i danni prodotti dal parassita.

 

Nei primi quattro mesi dell’anno la produzione di caffè della Colombia è diminuita a causa delle scarse precipitazioni che hanno influenzato negativamente la fioritura, e sempre le piogge al di sotto della media hanno favorito la diffusione del parassita. “Il verme del caffè è stato e continuerà ad essere un problema: con la carenza di forza lavoro ci sarà sicuramente un calo nella produzione di caffè di quest’anno e questo, potenzialmente, potrebbe aumentare il livello di infestazione” (Roberto Vélez, presidente della Federazione nazionale dei coltivatori di caffè della Colombia).

 

Sino ad ora, stando ai dati diffuso dalla Federazione, il parassita ha infestato circa il 6% delle piantagioni di caffè della Colombia, il doppio rispetto all’anno passato.
Velez prevede una produzione di caffè della Colombia pari a 14 milioni di bags nel 2020, contro il record di 14,8 milioni di bags dell’anno passato.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi