I futures sul caffè Arabica sono saliti recentemente a causa delle preoccupazioni per il calo delle esportazioni brasiliane e la riduzione delle scorte a causa delle pressioni tariffarie statunitensi. I dati del Ministero del Commercio Estero brasiliano hanno mostrato che le esportazioni di caffè non tostato sono diminuite del 20,4% su base annua a luglio. Questo calo coincide con le scorte di Arabica monitorate dall’Ice, scese al minimo degli ultimi 13 mesi di 738.095 sacchi all’8 agosto.
I commercianti hanno notato che, sebbene il raccolto brasiliano sia quasi completato, molti produttori stanno deliberatamente trattenendo i loro chicchi. Questa strategia è in gran parte determinata dalla crescente incertezza politica e commerciale, nonché da significative battute d’arresto nella produzione, con rese in calo tra il 15% e il 30% in diverse aree chiave. Ad aumentare la volatilità del mercato è il fatto che gli Stati Uniti hanno mantenuto un dazio del 50% sulle importazioni brasiliane, senza esentare il caffè. Questo ha sollevato dubbi sulle prospettive di esportazione e ha spinto gli importatori statunitensi a sospendere i negoziati in attesa di ulteriore chiarezza.