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Il caffè decaffeinato rappresenta una scelta apprezzata da chi desidera gustare il sapore del caffè senza gli effetti stimolanti della caffeina. La sua produzione coinvolge un processo complesso, che può essere realizzato attraverso diverse tecniche. Scopriamone di più grazie alle parole dell’esperto Marco Bazzara, Quality Manager e Direttore della Bazzara Academy.

Ecco le principali metodologie adottate:

  1. Metodo con solventi chimici
    Questo è uno dei metodi più diffusi. I chicchi di caffè verdi vengono prima immersi in acqua calda, così da gonfiarsi e aprire i pori. Successivamente, vengono trattati con solventi chimici come il diclorometano o l’acetato di etile, che estraggono la caffeina. Dopo l’estrazione, i chicchi vengono accuratamente risciacquati per eliminare ogni residuo di solvente.
  2. Metodo ad acqua (Swiss Water Process)
    Questo approccio si basa su un procedimento completamente naturale, senza l’uso di sostanze chimiche. I chicchi vengono immersi in acqua calda, che dissolve caffeina e altri composti solubili. L’acqua viene quindi filtrata attraverso un filtro a carbone attivo che trattiene la caffeina. I chicchi vengono riimmersi in quest’acqua, ora priva di caffeina ma ricca di aromi, consentendo loro di riassorbire le note caratteristiche del caffè senza caffeina.
  3. Metodo con anidride carbonica (CO2 in stato supercritico)
    In questa tecnica, i chicchi vengono trattati con anidride carbonica in stato supercritico, una forma di CO2 che presenta proprietà sia liquide che gassose. La CO2 penetra nei chicchi e dissolve la caffeina, che viene successivamente separata e rimossa, lasciando intatti gli aromi.
  4. Metodo con acetato di etile
    L’acetato di etile, un solvente naturale presente nella frutta, viene utilizzato per decaffeinare i chicchi. Il solvente estrae la caffeina, dopodiché i chicchi vengono risciacquati accuratamente per eliminare ogni residuo di acetato di etile.

In conclusione, la decaffeinizzazione del caffè è un processo affascinante che permette di apprezzare il gusto e l’aroma di questa bevanda senza gli effetti della caffeina. Ogni metodo presenta vantaggi e svantaggi, ma tutti condividono l’obiettivo di preservare al meglio le caratteristiche organolettiche del caffè. La prossima volta che sorseggi un caffè decaffeinato, potrai riflettere sul complesso processo che ha reso possibile questa piacevole esperienza.

 

Marco Bazzara

Di Marco Bazzara

Assaggiatore, formatore certificato, nonché co-autore del volume CoffeeExperts (2017) e fresco vincitore dei New Luxury Award di Parigi, importante contest internazionale di profumeria. Sensory project manager e Academy Director della Bazzara Academy, con una Laurea in Economia e un Master in “Formazione e Didattica”, in azienda si occupa di controllo qualità, selezione e miscelazione del caffè, oltre a progettare sistemi formativi ricoprendo la carica di Q Arabica Grader e Authorized SCA Trainer (AST). Giudice sensoriale, sommelier e profumiere artigianale, la sua esperienza tocca diversi ambiti sensoriali ottenendo qualifiche professionali nel campo del tè, del miele, del cioccolato, del caffè, dell’acqua e dei distillati. Artista marziale e sportivo, pratica sport da combattimento a livello agonistico da anni.