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La sostenibilità delle auto del futuro non passerà soltanto per motorizzazioni più efficienti, ma anche per la progettazione degli interni.

Questa dovrà essere sempre più attenta all’impatto ambientale e dovrà avere un occhio di riguardo per il riciclo riducendo così l’impiego di materie prime.

A dare un’anteprima dell’auto del futuro e dei suoi interni è Callum, un’agenzia di consulenza per design e ingegneria che ha ricreato da zero l’abitacolo di una 911 d’epoca.

Il progetto dell’agenzia inglese ha avuto come obiettivo quello di studiare alternative “green” ai materiali che vengono impiegati nella fabbricazione degli interni delle auto odierne.

La scelta degli ingegneri è ricaduta sui rifiuti alimentari, i quali, se adeguatamente mescolati con altri elementi, possono garantire le stesse proprietà di altri materiali più comuni in termini di resistenza (anche alle temperature più alte o più basse) e duttilità progettistica.

Nello specifico, i chicchi di caffè possono sostituire le tradizionali plastiche in nero lucido della plancia.
Ma non solo: i gusci d’uovo uniti alla resina (o anche alle noci) possono creare un materiale con superficie lucida o opaca (a seconda dei gusti dei designer) che si presta particolarmente per i pannelli porta. Il riso scaduto o le lenticchie, invece, possono essere trasformate in un materiale traslucido. Le carote viola sono in grado di dare colore ai sedili e a varie parti dell’abitacolo, mentre le foglie d’albero riciclate creano una superficie scura che può essere impiegata al posto degli inserti in legno su console centrale e plancia.

Infine, per i sedili è stato utilizzato un tessuto realizzato con plastiche recuperate dagli oceani e un materiale derivato dalle bottiglie PET riciclate (una tecnica, a dire la verità, già vista anche su diversi modelli attuali).

Secondo Callum, queste soluzioni potrebbero diventare standard dal 2030 in tutte le auto, coi brand che presteranno sempre più attenzione all’economia circolare nei loro processi.