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Lo beviamo al volo al mattino per avere la carica necessaria ad iniziare la giornata ed è l’alleato più apprezzato per i momenti di pausa. Il caffè, però, non è solo un piacere da concedersi in solitudine; anzi potremmo dire che questa bevanda ha contribuito a scrivere e delineare le regole della socialità. Nel turbinio quotidiano delle relazioni umane, sono tante le vicende che ruotano attorno alla tazzina fumante per eccellenza: che si tratti di importanti accordi di lavoro, di chiacchiere tra amici o di un primo approccio galante, spesso i piccoli-grandi eventi della vita sono tenuti a battesimo proprio da un caffè. Certo, questo intramontabile rito ha regole ben precise: seguirle significa regalarsi e regalare ai propri ospiti un momento di convivialità calda e avvolgente. Non ci resta che scoprire insieme le regole d’oro sul come servire il caffè a casa: iniziamo con un rapido tuffo nella storia, seguendo i dettami del galateo.

 

 

La storia del caffè ha radici antiche: definito il “vino d’Arabia”, approdò in Europa attraverso scambi commerciali internazionali. La prima Bottega del caffè aprì a Venezia nel 1640 incontrando sin dall’origine il gusto e le abitudini degli aristocratici. Ben presto, si diffuse anche il consumo domestico, tanto che già nel Settecento le residenze nobiliari di tutta Europa vantavano edifici destinati proprio alla degustazione del caffè, le Kaffeehaus. Pregiato e prezioso, questo trovò subito il suo posto tra le bevande blasonate, quelle in grado di esprimere lo status e il prestigio di chi le offriva durante i propri ricevimenti. È questo il motivo per cui ha conquistato un posto di rilievo tra le regole del bon ton. Ancora oggi è proprio il galateo a insegnarci come servire il caffè a casa.